MINI&DUNK Magazine: Intervista COMPLETA a Coach Teo

Riportiamo con sommo piacere il testo integrale dell’intervista al nostro Coach Teo pubblicata sul primo numero di “Mini & Dunk”, il magazine on line della Federazione Italiana Pallacanestro, sezione MiniBasket.

ISTRUTTORE: TEO BOSCHI

1 – In questi mesi davvero difficili siete riusciti comunque a tenere attivi i ragazzi? 

Un affettuoso CIAO a tutti, a voi più piccini, ai più grandicelli e a tutti gli amanti di questo GIOCO!

In questi tre mesi difficili, abbiamo provato a portar avanti quello che ciascuno di noi è chiamato a fare durante l’anno sportivo in palestra, ovvero STARE CON LORO ed accompagnarli in un viaggio che parte dai primissimi giochi di scoperta e divertimento, sino al divertirsi nel giocare a minibasket.

Proprio questo STARE è cambiato drasticamente, la palestra è diventata la casa… i compagni di gioco si son trasformati in muri delle proprie camerette.

Ma noi istruttori non ci siamo arresi, visto che il cuore pulsa sempre…che a momenti palleggia. (citazione rubata da un bellissimo racconto)

Seppur con tutte le complicanze del caso e i timori di apparire su YouTube, lo staff di istruttori Visconti ha allestito alcune modalità per raggiungere i bimbi con svariate proposte per tutte le fasce d’età.

Allenamenti, giochi, storie della buona notte, raccolta di canestroni e percorsi fantasiosi, disegni e le amatissime ricette dei più piccoli in cucina, dove gli istruttori davano le consegne, ma poi i protagonisti son stati nuovamente loro, sempre coinvolti nei giochi o allenamenti.

Il Visconti Brignano, ma così anche per altri centri minibasket della nostra provincia, sta promuovendo queste bellissime iniziative di gioco per proseguire il cammino fino al termine del percorso annuale, concludendosi come ogni anno con il festone provinciale del Play Day.

La volontà e il desiderio da parte nostra è quello di tener attivi i bimbi, bimbe, le ragazze e i ragazzi, ma anche il tener vivo il movimento e la MISSION DEL MINIBASKET: lo stare con loro!

2 – Cosa ti porta dopo tanti anni a venire in palestra sempre con lo stesso entusiasmo?

Bella domanda… con questa stagione son 20 anni giusti giusti che arriva a casa la tanto amata “tessera”, ma grazie a Anto, chi mi ha trasmesso questa fiamma, son 22 visto che ho iniziato a 16 anni nel dare una mano in palestra affiancandomi dove c’era bisogno nei vari gruppi.

Ricordo la mitica annata dei 1991/92 con Simona Devicenzi “Minibaskettara” ed io sedicenne, mentre gli feci vedere i percorsi di palleggio… e poi quando si giocava quasi tutta l’ora ad orologio? o 1-2-3 palla/stella? Mamma mia che momenti indimenticabili, appena 22 anni fa!

Sì appena! Perché dire “già 22 anni”, allora vuol dire che ti senti già stanco. Io preferisco dire che sono “solo 22!”

Non credo che siano gli anni che possono contare quanto stai in palestra, io penso ad istruttori con molti più anni di me e con molta più esperienza, che ancora hanno questa fiamma ben accesa.

Ma ho avuto la fortuna di incontrarne altrettanti molto più giovani di me, ma con lo stesso entusiasmo.

L’entusiasmo è l’arma vincente, derivante da una passione di stare in mezzo a tanta confusione che solo loro, con i palloni, corse, salti e voci squillanti sanno generare. E tu devi saperci stare in questo chiasso, con la passione che genera passione per chi scopre il mondo del minibasket.

Ecco, se mi chiedi cosa ti porta dopo tanti anni a venire in palestra?

La fiamma sempre accesa, che si chiama PASSIONE.

3 – Brignano è una realtà che punta molto sui giovani anche nello staff, quali sono i “dogmi” su cui lavorate?

Brignano, è una realtà che sicuramente richiama a molti un ambiente giovane e dove i giovani son sempre stati i protagonisti.

L’obiettivo che la società si pone da diversi anni è di coinvolgere sia in campo che fuori diversi giovani. A partire dai giocatori e da diversi anni giocatrici del settore femminile, cresciute proprio dal minibasket di casa.

Ricordo quando, appena finita l’università, iniziai le prime esperienze nelle scuole proponendo il minibasket alle elementari. In quell’anno diverse bimbe dell’annata ’98-’99 iniziarono a frequentare i corsi di minibasket, proseguendo nel percorso del minibasket con carattere e determinazione, ritrovandosi poi con ragazze dai paesi vicini accorse per non aver più a che fare con i maschietti in squadra, così da formare la prima squadra femminile degli anni 2000 (qualche decennio prima il Visconti aveva già avuto una parte rosa comunque). Da quella prima squadra di under 13 femminile, siamo in serie C.

La realtà che cerchiamo di tener viva in questi quasi 50 anni, è proprio quella di partire dal minibasket, poter accompagnare i più piccoli ad intraprendere nel migliore dei modi questo viaggio della palla a spicchi. Saranno poi loro a diventare giocatrici e giocatori del settore giovanile, diventando linfa delle squadre maschili e femminili. Con porte sempre aperte in entrata e in uscita, visto che proprio la Simo Devicenzi ha militato in A2 femminile, il cugino Andrea Ferri in C Gold e molti altri giovani giocatori in D. Senza scordare mai i mitici anni ’80-’90, dove ho l’onore di leggere di molti giocatori di Brignano giunti sino alla B e A. (dal mitico Ger.Fo. con Paravella, i fratelli Devicenzi, Lecchi, Moro, Coita e Di Landro, che a sentir i racconti storici… brividi ragazzi, che bei tempi e che giocatori!)

Anche lo staff di istruttori è giovane e con molta energia. Laura e Simo freschi di corso istruttori, Cristian giovane innesto con superamento del corso istruttore Nazionale, ma anche gli assistenti son molto giovani e giocatori del settore giovanile (Carlotta, Carolina, Guido e Pallot’s). Io chiamato a fare un po’ da chioccia, ma poi mi scateno con i 21 pulcini.

Senza dimenticare, come spesso vediamo su tanti campi, i giovani mini-arbitri, che dedicano quasi due ore nei fine settimana ad arbitrare una partita di minibasket, con più o meno errori, ma ci sono. Non è scontato questo, a questi tempi e ai loro impegni… Lei: “Usciamo domani?”… Lui: “No, non posso ho un impegno” Lei: ”Ti vedi con i tuoi amici?”…. Lui: ”NO! Arbitro gli Aquilotti”

E la loro disponibilità a volte non viene ripagata, solo perché fanno un fischio sbagliato o un non fischio. Riflettiamo su questo un po’ tutti.

Questo è quello che proviamo a trasmettere e scommettere, sui giovani, che anche in campo sbagliano, ma sono accompagnati verso un passo comune: CRESCERE INSIEME.

4 – Quale è la caratteristica più bella dei mini-atleti che trovi in palestra?   

La caratteristica più bella che trovo in loro…?

Tosta domanda…

Direi L’UNICITÀ, ognuno ha la propria caratteristica e sono infinite (Tommy scatenato, Esther timida, Ethan dinamite pura, Edo estroverso, Alberto determinato…) finirei a giugno di descriverli

Ma loro sono unici, e in questo momento di giusto fermo di attività ti rendi ancor più conto di quanto siano unici. Per esempio a volte la lezione che si proponeva in palestra è la lezione per il gruppo, poi quando alcuni fanno il tanto ambito girone gold, magari prepari la partita in allenamento perché hai il primo posto in palio… AQUILOTTI (ma son sincero, anche a me era capitato nel 2011).

Con il tempo capisci che le loro infinite caratteristiche sono la base su cui partite con il farli giocare, accompagnandoli nella crescita del gioco, senza dimenticarci di tutte le sfumature dei singoli.

In questi mesi, questa loro UNICITÀ è stata un po’ ovattata dal caos che li ha travolti, magari molti con momenti toccanti in famiglia. Anche noi stessi istruttori che a volte con un click potevamo entrare nelle loro case, non sempre potevamo trovare questo loro ESSER UNICI, perché magari il pallone non l’avevano e noi proponevamo giochi di palleggio, in un video dove alcuni tiravano in giardino, avevamo magari l’Edo di turno che in palestra la mette da ogni angolo, che a casa abita al 3° piano e ha il canestrino di carta sulla scrivania… o semplicemente avevano tutto, l’ultima canotta di Lebron, la palla misura 5, canestro a 2.60, le scarpette nuove… ma è venuto a mancare una parte insostituibile in famiglia… il nonno.!

Non è semplice, ma dobbiamo anche pensare a questo e loro essere in relazione al mondo a casa, completamente stravolto.

La relazione con i compagni è saltata per qualche mese, e non dovremo pensare ai soliti o ancor più allenamenti fichi. Ma semplicemente a ristabilire le relazioni del gioco che son mancate e soprattutto a soddisfare quella loro enorme voglia di tornare a GIOCARE.

Quindi la parola che vorrei regalare a tutti voi bimbi di tutte le società è che SIETE UNICI e tornerete ad esserlo con noi.

5 – Quale è il tuo messaggio per il minibasket bergamasco e non solo?

Il messaggio che lascio a tutto il minibasket bergamasco e non solo (visto che son diventato mezzo piacentino e la pancetta si intravede) è che lo sforzo che noi istruttori saremo tenuti a fare, appena sarà tutto ben definito, senza fretta, sarà il ripartire con grande organizzazione e responsabilità. L’abbiamo sempre mostrato, visto che i genitori ci affidano i loro bimbi/e per due volte a settimana più la partita; quindi ora a maggior ragione ci siamo e ci saremo ancor di più!

Siamo stati con loro anche nel bel messaggio che la Federazione Bergamo ha lanciato, a dimostrazione che l’organizzazione può portarci insieme a vedere la luce.

Dobbiamo aggiungere un po’ all’essere Istruttori anche un po’ di esser educatori in campo e fuori.

Quando si potrà tornare in campo con tutte le giuste attenzioni ed in sicurezza, capiremo che anche se la palla sarà per tutti uguale, loro avranno quel pezzo di unicità che li contraddistingue e che potranno sentirsi nel loro ambiente di sempre.

Ci vorrà tempo, magari più per noi istruttori che per loro. Ora teniamo accesa quella fiamma, poi quando sarà il momento lasciamo che incendi il campo.

E visto che come dicevo alla prima domanda che mi hai fatto: dobbiamo in questo momento STARE CON LORO, ma visto che un po’ questa fiamma l’abbiamo anche noi istruttori, mi correggo…

dobbiamo ESSERE CON LORO.

Grazie e spero di vederci presto sui campi da minibasket, assieme ai vostri genitori, presidenti, dirigenti, assistenti, mini-arbitri e soprattutto VOI, MINIBASKETTARI.

FEEL THE MINIPASSION

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