U19/Là, dove batte il cuore, c’è la vittoria

Con straordinaria intensità Visconti completa una esaltante rimonta

VISCONTI 70
ARGENTIA 69
PARZIALI: 13-23, 19-21, 15-9, 23-16.
VISCONTI: Carminati 5, Turini, Penati 14, Villari, Bongiorno 5, Prestileo 3, Leoni 12, Del Prato 14, Nichi 15, Guida, Nozza, Lazzarini 2. All: Blasizza. Ass: Ferrari.

BRIGNANO – Al suono della sirena è scoppiato il fragoroso applauso del pubblico. Un applauso che l’Under 19 si è meritato per com’è riuscita a ribaltare le sorti di una partita che, al 20’, stava facendo storcere il naso ai presenti ed imbufalire coach Marco Blasizza.

Capitan Lazzarini e compagni si sono avvicinati al primo big-match della seconda fase, giocato con l’Argentia Gorgonzola, come chi pensa di scalare l’Everest in giacca e cravatta ed ha paura di sporcarsi l’elegante mocassino… Squadra molle in difesa, distratta in attacco, incapace anche delle cose più semplici e meritato vantaggio in doppia cifra per la forte squadra ospite.

Durante l’intervallo lungo, però, i muri del “PalaFontanine” hanno registrato vibrazioni mai sentite prima: «Ho semplicemente detto ai ragazzi – spiegherà poi Marco Blasizza – come avrei giocato la partita evitando di incorrere nelle stesse figuracce fatte sino a quel momento».

Parole che, a quanto pare, hanno toccato le corde giuste. Nel secondo tempo, anche se la mira in attacco ha continuato ad essere non così impeccabile, i ragazzi dell’Under 19 hanno difeso con intensità, con gli occhi giusti, con quella “ferocia agonistica” che era l’unica strada da percorrere per provare a riprendere la partita. Gli effetti dell’inversione di tendenza sono stati immediati: l’Argentia non ha più visto il canestro. In tutto il secondo tempo segnerà 25 punti (contro i 44 del primo) contando anche la tripla scoccata quando la partita era virtualmente finita. Punto dopo punto, Brignano ha recuperato lo svantaggio, portandosi avanti per la prima volta grazie al triplone di Loris Bongiorno del 55-54.

La partita è proseguita sui binari di estremo equilibrio sino ai secondi finali: ne mancavano una quindicina quando sul 66-66, Edo Penati scoccava la freccia da tre punti che colpiva il bersaglio grosso. Ne mancavano una decina quando Lorenzo Nichi si produceva in uno “stoppone” sul tiratore. Ne mancavano cinque quando, dopo aver subito fallo sull’azione d’attacco, Stefano Leoni ciuffava la retina del 70-66 dalla linea del tiro libero. L’Argentia, come detto segnava poi da tre. Comodamente, anche perché la sirena da lì a pochissimo avrebbe emesso il dolce suono di fine partita.

L’Under 19 non ha giocato bene, impalpabile in alcuni dei suoi uomini chiave. Ma l’Under 19 ha giocato col cuore e, come ben si sa, là dove batte il cuore, c’è la vittoria.